Termine largamente usato in Sicilia ad indicare una creatura bifronte come Giano.
Indica la persona che è facile a mutamenti improvvisi di idee e atteggiamenti a seconda della persona che si trova davanti.
Le due facce di questo essere hanno espressioni opposte, la faccia anteriore è sorridente e accondiscendente, la faccia posteriore assume una espressione maligna rivelando la vera natura di ciò che pensa.