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Fulco Santostefano della Cerda

Conoscete questo personaggio?

Meglio conosciuto come Fulco di Verdura, nacque a Palermo nel 1898 e crebbe tra gli sfarzi di Villa Niscemi, la residenza estiva (oggi sede del Comune).

Alla morte del padre, nel 1923, ereditò il titolo di Duca assieme ad una precaria situazione economica.

Ebbe un’intuizione brillante, cioè quella di organizzare un ballo in maschera a Palazzo Verdura, in cui invitò principi e aristocratici di tutta Italia. Tra gli invitati c’erano Linda e Cole Porter, i quali, a loro volta, nel 1925 lo invitarono a Venezia ad un ballo. E proprio lì conobbe Coco Chanel, con la quale iniziò la sua collaborazione. Dapprima come disegnatore di stoffe fino a diventare uno degli orefici più famosi.

Nel 1935 realizzò due bracciali in smalto bianco ricavati da due croci di Malta, che Dimitri di Russia regalò proprio all’amante Coco Chanel.

Emigrò dalla Sicilia, trasferendosi dapprima a Parigi dove conobbe Salvador Dalì, dopo in California dove, grazie a Diana Vreeland, collaborò con Paul Flato che era conosciuto come il gioielliere delle star.

Grazie all’aiuto di Cole Porter e Vincent Astor, il 1 settembre 1939 aprì la propria attività nella Fifth Avenue.

I suoi gioielli sono ispirati all’arte barocca siciliana, allo stile bizantino e alle culture intrecciatesi nella sua isola. Con il suo stile riuscì a trasformare conchiglie, pigne e perle, comprate nei musei di storia naturale, in preziosi ornamenti.

Tra i suoi clienti Gene Tierney, Lana Turner, Greta Garbo, Katherine Hepburn. Nel 1957 realizzò una tiara realizzata con particolari penne d’oro, per Betsey Witney, la quale la indossò per un ricevimento a Buckingham Palace.

Nel film di Alfred Hitchcock “Il Sospetto” del 1941, l’attrice Joan Crawford indossa una sua creazione: la spilla “Wing”. Realizzò cinque gioielli surrealisti per Salvador Dalì, esposti e venduti nel Museo di Arti Moderne a New York, collaborò con Luchino Visconti nella scenografia del “Gattopardo” e realizzò anche preziosi portasigarette d’oro, adornati con pietre preziose e diamanti.

Nel 1973 decise di ritirarsi a vita privata a Londra, scegliendo però di essere sepolto nella cappella di famiglia nel cimitero di Sant’Orsola a Palermo.

Morì a Londra nel 1978, ed un suo amico inglese riportò le sue ceneri, prima a Pisa e poi a Palermo. A questo proposito si racconta una vicenda: mentre le ceneri si trovavano a Pisa, l’amico venne fermato da un poliziotto sospettoso di quella polvere, l’amico, spiegò in inglese che erano “ashes” (ceneri), l’agente non conoscendo l’inglese, pensò di avere bloccato un trafficante di hashish.

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