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Tintu

Questa parola, come tante altre nel lessico siciliano, assume significati diversi a seconda del contesto in cui viene detta.

Una persona “tinta” risulta essere un po’ cattiva, un oggetto “tintu” significa difettoso, un pensiero “tintu” è malizioso.

Un altro “tintu” può essere un bambino monello, scalmanato e poco ubbidiente.

Vi sono due versioni da cui potrebbe derivare, dallo spagnolo “tinto” che significa rosso, associato alla cultura popolare indicando il rosso come manifestazione demoniaca, e l’altro dal verbo latino “tingere” che significa immergere, da cui “tinctus” (bagnato).

I primi cristiani utilizzavano proprio questo termine “tinctus” per indicare coloro che erano stati battezzati, ma dato che spesso questo rito veniva celebrato da sacerdoti eretici, risultava essere un cattivo battesimo, infatti per questo la parola “tinctus” venne successivamente sostituita da “baptismus” ovvero battezzato.

A questo proposito un antico modo siciliano di dire recita: “tintu e malu battiatu”

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