E il nome del Molosso di Cestoni (Tadarida Teniotis), cioè il pipistrello.
L’origine del nome è molto discussa.
C’è chi sostiene che proviene dall’antico termine greco “NUKTERIS” ovvero notturno, o dal greco moderno “LACHTARIDA”, o dallo spagnolo “TARDE” (derivato dall’omografo lemma latino), o dall’arabo “TAYR ALLAYL” che vuol dire uccello di notte o pipistrello.
Qualunque ne sia la provenienza in Sicilia il pipistrello è conosciuto con il nome “Taddarita”.
La parola racchiude però diversi concetti.
Ad esempio viene usata per indicare nella Trinacria il pesce aquila, si utilizza per intendere la farfalla sia come insetto che come il caratteristico papillon.
Ma è inclusa anche in un detto “fari comun a taddarita” per sottolineare lo strepitare imitando il curioso squittio dell’animale notturno, ma anche per indicare chi è inquieto e si dimena proprio come il pipistrello che è sempre in movimento.
Nell’immaginario isolano a taddarita rappresenta anche Satana, e nella metà del secolo scorso per catturare e bruciare questo animale lo si sfiorava con una canna recitando una filastrocca come una formula magica.